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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-07-15 ad oggi 2010-07-16 Sintesi (Più sotto trovate gli articoli)2010-07-15 Obama ce la fa, passa la riforma bancariaPaulvolckerPassa definitivamente al Congresso la grande riforma delle regole della finanza. Obama vince la sua scommessa: aveva promesso agli elettori che avrebbe firmato questa legge prima delle vacanze estive. Per il lettore italiano può sembrare un notizia già vecchia, perché della riforma si è parlato molto nei vari passaggi dell’iter legislativo. Però bisogna ricordare che in fatto di rapidità gli Stati Uniti hanno battuto tutti. Nessun paese europeo ha ancora varato una riforma così onnicomprensiva. Anche se le patologìe che vuole curare la riforma americane si sono manifestate con la stessa pericolosità in Europa. I capisaldi di questa riforma sono: 1) il governo avrà nuovi poteri per avvistare "pericoli sistemici" in capo a colossi bancari, e smembrarli d’autorità; 2) nasce una nuova agenzia federale per la tutela del piccolo consumatore e utente di servizi finanziari; 3) vengono introdotte restrizioni severe alle attività speculative delle banche come gli investimenti in hedge fund e titoli derivati. |
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2010-07-15 Bersani al Fmi: "Tassa sulle transazioni finanziarie a livello internazionale"Una tassazione sulle transazioni finanziarie a livello internazionale: é la proposta che il Pd ha portato all'attenzione del Fmi. Il segretario Pier Luigi Bersani, in una conversazione con Radiocor, spiega che l'idea di un intervento sui profitti di banche e soggetti finanziari a livello nazionale rischierebbe di ricadere sui consumatori, mentre una tassa sulle transazioni finanziarie "é un altro discorso". La ricetta per evitare che il rientro degli Stati sovrani dal debito causato dalla crisi finanziaria a partire dal crack della Lehman Brothers "ricada sulle politiche sociali e per l'innovazione" é stata al centro dell'incontro a Washington col vicedirettore generale del Fmi e con il direttore esecutivo per l'Italia, John Lipsky e Arrigo Sadun. La proposta avanzata dal Pd prevede la costituzione di un fondo ad hoc, una sorta di bad company, dove far confluire i debiti direttamente causati dagli interventi anticrisi. "Il Fondo monetario internazionale riconosce che la finanza deve dare un contributo, ma sui meccanismi é cominciata una discussione che non ha ancora portato ad una soluzione", sottolinea Bersani. "Loro propendono per una griglia di possibili interventi affidati alla dimensione nazionale; mentre la nostra proposta é su scala globale; almeno europea, ma anche maggiore. Secondo il Fmi, però, é difficile coinvolgere alcuni Paesi, come quelli emergenti". |
Internet, l'informatore, ll Giornalista, la stampa, la TV, la Radio, devono innanzi tutto informare correttamente sul Pensiero dell'Intervistato, Avvenimento, Fatto, pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare.. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio..
Il Mio Pensiero
(Vedi il "Libro dei Miei Pensieri"html PDF ):…..
Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-07-15 ad oggi 2010-07-16 |
AVVENIRE per l'articolo completo vai al sito internet http://www.avvenire.it2010-07-16
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2010-07-16 la norma modifica tutti i settori dei mercati finanziari Usa: dal Senato via libera alla riforma della finanza, manca solo firma di Obama La nuova legge, già passata alla Camera, approvata con 60 voti a favore e 39 contrari la norma modifica tutti i settori dei mercati finanziari Usa: dal Senato via libera alla riforma della finanza, manca solo firma di Obama La nuova legge, già passata alla Camera, approvata con 60 voti a favore e 39 contrari Barack Obama (Afp) Barack Obama (Afp) MILANO - Il Senato dà il via libera definitivo alla riforma di Wall Street con 60 voti a favore e 39 contrari. Il via libera del Senato arriva dopo l'ok della Camera: per divenire legge, al progetto "Dodd-Frank", dal nome dei due autori, manca solo la firma del presidente Barack Obama, che dovrebbe arrivare la prossima settimana. NUOVA LEGGE - La nuova legge composta da oltre 2.300 pagine tocca tutti i settori dei mercati finanziari, influisce sul modo in cui i consumatori ottengono mutui e carte di credito, stabilisce le modalità con cui il governo può smantellare istituti a rischio fallimento e rende più attento il monitoraggio dell'economia e delle potenziali minacce a cui va incontro. Quella di oggi è una vittoria per Obama, cercata con un braccio di ferro che andava avanti dal luglio scorso, la seconda in pochi mesi dopo la riforma della sanità, l'altro grande pilastro su cui poggiava la sua agenda politica ed economica. In tempi difficili per la sua presidenza, messa sotto pressione dal disastro ambientale nel Golfo del Messico, da un'economia che stenta a ritrovare slancio e da due guerre impopolari, per il presidente americano il successo è una boccata d'aria e una leva importante su cui premere in vista delle elezioni di metà mandato di novembre. Per i democratici, che hanno perso la maggioranza assoluta di 60 voti insieme al seggio di Ted Kennedy in Massachusetts, far tornare i conti era questione cruciale per l'approvazione: il partito del presidente doveva tenere in considerazione una defezione interna - quella di Russell Feingold che ha voltato le spalle al proprio partito - e la scomparsa del decano del Senato Robert Byrd, per questo erano cruciali i tre voti repubblicani di Scott Brown, Olympia Snowe e Susan Collins, che si sono schierati con la maggioranza. Il testo limita la possibilità delle banche di scommettere su attività rischiose con i propri fondi e di effettuare trading sui derivati (potranno continuare a scambiare alcuni tipi di strumenti derivati, ma dovranno scorporare le attività più rischiose in divisioni apposite capitalizzate in modo separato), rivede il mercato del credito e delle carte di credito, istituisce una nuova agenzia per la tutela dei consumatori in seno alla Federal Reserve, dà al Governo nuovi poteri per ridimensionare o chiudere società a rischio di fallimento, dà a un comitato apposito il compito di monitorare i problemi del sistema finanziario e fissa nuove regole per le grandi banche, limitando il rischio e incrementando i costi. OBAMA - La riforma di Wall Street licenziata dal Congresso "tutela i consumatori" ha detto il presidente americano Barack Obama commentando il via libera del Congresso alla riforma finanziaria. "È finito il tempo dei salvataggi con i soldi dei contribuenti: con la riforma i contribuenti americani non si troveranno più in trappola per Wall Street" ha aggiunto Obama. Redazione online 15 luglio 2010(ultima modifica: 16 luglio 2010)
2010-07-15 la norma modifica tutti i settori dei mercati finanziari Usa: dal Senato via libera alla riforma della finanza, manca solo firma di Obama La nuova legge, già passata alla Camera, approvata con 60 voti a favore e 39 contrari la norma modifica tutti i settori dei mercati finanziari Usa: dal Senato via libera alla riforma della finanza, manca solo firma di Obama La nuova legge, già passata alla Camera, approvata con 60 voti a favore e 39 contrari Barack Obama (Afp) Barack Obama (Afp) MILANO - Il Senato dà il via libera definitivo alla riforma di Wall Street con 60 voti a favore e 39 contrari. Il via libera del Senato arriva dopo l'ok della Camera: per divenire legge, al progetto "Dodd-Frank", dal nome dei due autori, manca solo la firma del presidente Barack Obama, che dovrebbe arrivare la prossima settimana. NUOVA LEGGE - La nuova legge composta da oltre 2.300 pagine tocca tutti i settori dei mercati finanziari, influisce sul modo in cui i consumatori ottengono mutui e carte di credito, stabilisce le modalità con cui il governo può smantellare istituti a rischio fallimento e rende più attento il monitoraggio dell'economia e delle potenziali minacce a cui va incontro. Quella di oggi è una vittoria per Obama, cercata con un braccio di ferro che andava avanti dal luglio scorso, la seconda in pochi mesi dopo la riforma della sanità, l'altro grande pilastro su cui poggiava la sua agenda politica ed economica. In tempi difficili per la sua presidenza, messa sotto pressione dal disastro ambientale nel Golfo del Messico, da un'economia che stenta a ritrovare slancio e da due guerre impopolari, per il presidente americano il successo è una boccata d'aria e una leva importante su cui premere in vista delle elezioni di metà mandato di novembre. Per i democratici, che hanno perso la maggioranza assoluta di 60 voti insieme al seggio di Ted Kennedy in Massachusetts, far tornare i conti era questione cruciale per l'approvazione: il partito del presidente doveva tenere in considerazione una defezione interna - quella di Russell Feingold che ha voltato le spalle al proprio partito - e la scomparsa del decano del Senato Robert Byrd, per questo erano cruciali i tre voti repubblicani di Scott Brown, Olympia Snowe e Susan Collins, che si sono schierati con la maggioranza. Il testo limita la possibilità delle banche di scommettere su attività rischiose con i propri fondi e di effettuare trading sui derivati (potranno continuare a scambiare alcuni tipi di strumenti derivati, ma dovranno scorporare le attività più rischiose in divisioni apposite capitalizzate in modo separato), rivede il mercato del credito e delle carte di credito, istituisce una nuova agenzia per la tutela dei consumatori in seno alla Federal Reserve, dà al Governo nuovi poteri per ridimensionare o chiudere società a rischio di fallimento, dà a un comitato apposito il compito di monitorare i problemi del sistema finanziario e fissa nuove regole per le grandi banche, limitando il rischio e incrementando i costi. OBAMA - La riforma di Wall Street licenziata dal Congresso "tutela i consumatori" ha detto il presidente americano Barack Obama commentando il via libera del Congresso alla riforma finanziaria. "È finito il tempo dei salvataggi con i soldi dei contribuenti: con la riforma i contribuenti americani non si troveranno più in trappola per Wall Street" ha aggiunto Obama. Redazione online 15 luglio 2010
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2010-07-15 Obama ce la fa, passa la riforma bancaria PaulvolckerPassa definitivamente al Congresso la grande riforma delle regole della finanza. Obama vince la sua scommessa: aveva promesso agli elettori che avrebbe firmato questa legge prima delle vacanze estive. Per il lettore italiano può sembrare un notizia già vecchia, perché della riforma si è parlato molto nei vari passaggi dell’iter legislativo. Però bisogna ricordare che in fatto di rapidità gli Stati Uniti hanno battuto tutti. Nessun paese europeo ha ancora varato una riforma così onnicomprensiva. Anche se le patologìe che vuole curare la riforma americane si sono manifestate con la stessa pericolosità in Europa. I capisaldi di questa riforma sono: 1) il governo avrà nuovi poteri per avvistare "pericoli sistemici" in capo a colossi bancari, e smembrarli d’autorità; 2) nasce una nuova agenzia federale per la tutela del piccolo consumatore e utente di servizi finanziari; 3) vengono introdotte restrizioni severe alle attività speculative delle banche come gli investimenti in hedge fund e titoli derivati. Nessuno pensa che sia una riforma perfetta. Per strada si sono persi alcuni "pezzi", sotto l’incessante pressione delle lobby di Wall Street. L’ex presidente della Federal Reserve e oggi consigliere di Obama, Paul Volcker (nella foto), avrebbe voluto un divieto totale delle attività speculative da parte delle banche. Ma è comunque il più grande cambiamento delle regole dai tempi della Depressione degli anni Trenta. Molto ora dipenderà dai regolamenti attuativi, che saranno varati da varie authority del settore: la Federal Reserve, e la nuova agenzia per la tutela del consumatore. Quindi saranno cruciali anche le nomine che Obama farà in quegli organismi. Scritto giovedì, 15 luglio 2010 alle 18:31 nella categoria consumatori, finanza. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare un trackback dal tuo sito.
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it/2010-07-16 Usa, sì alla riforma di Wall Street. Obama: "Finito il tempo dei salvataggi pubblici" Il Senato degli Stati Uniti ha votato la riforma del sistema finanziario, assegnando ad Obama un'altra storica vittoria legislativa proprio mentre la popolarità del presidente americano scende ai minimi storici nei sondaggi. La legge è stata approvata con 60 voti favorevoli e 39 contrari, con 3 repubblicani che hanno dato il loro appoggio. Si tratta dei senatori Scott Brown, Olympia Snowe e Susan Collins. Un solo democratico si è schierato contro, il senatore Russell Feingold. Ora manca solo la firma di Obama. Il presidente aveva detto di voler ratificare la legge al più presto. Quella realizzata dal Congresso è la più grande riforma del sistema finanziario dagli anni '30, la terza grande vittoria legislativa della presidenza di Barack Obama. È stata la maggiore priorità di politica interna di Obama dopo la riforma sanitaria e il pacchetto di stimoli economici da 800 miliardi di dollari varato all'inizio dell'anno scorso. Tuttavia, nei giorni scorsi un sondaggio di Washington Post/Abc, ha rivelato che quasi sei elettori su 10 dicono di non avere fiducia nella capacità del presidente di effettuare le giuste decisioni per il paese. La legge, un testo da 2.300 pagine, mira a correggere direttamente la debolezza di regolamentazione che è stata indicata come una delle cause principali del semicollasso del sistema finanziario di fine 2008. Darà alle autorità federali ampi poteri di controllo sulle banche, per limitare l'assunzione di rischi da parte delle istituzioni finanziarie e di supervisione di attività precedentemente non regolamentate. Renderà anche più facile la liquidazione di grandi istituti, profondamente connessi con lo stesso sistema finanziario, e farà nascere in seno alla Federal Reserve un'agenzia per la protezione dei consumatori. I punti su cui le negoziazioni sono state più intense la scorsa settimana sono stati la regolamentazione dello scambio dei derivati e i limiti di capitale proprio investibile dalle banche. Dopo estenuanti dibattiti si è trovato infine l'accordo per richiedere alle banche di scorporare alcune attività che effettuano lucrativi trading di derivati, mentre sarà limitata la possibilità di investire in hedge-fund e fondi di private equity. Per la prima volta il governo avrà inoltre il potere di assumere il controllo e di suddividere in unità più piccole i grandi istituti finanziari in difficoltà che mettono a rischio il sistema finanziario. L'agenzia di protezione consumatori all'interno della Fed sarà di fatto indipendente e in grado di scrivere e far rispettare le proprie leggi. Inoltre, la legge introduce nuove regole per la concessione di mutui, con l'obiettivo di prevenire gli abusi che hanno contribuito al collasso del mercato immobiliare. I parlamentari hanno anche deciso di cambiare il modo in cui le autorità valutano e reagiscono ai rischi sistemici per l'economia. La Fed avrà ora il potere di controllo sulle grandi e complesse istituzioni finanziarie e sarà creato un comitato, il Financial Stability Oversight Council, con il compito di vigilare sulla stabilità del sistema. 16 luglio 2010
Usa, sì Senato a riforma della finanza Ecco i principali punti della riforma: STOP SALVATAGGI: Il progetto afferma che ai consumatori non potrà essere più chiesto di salvare istituzioni finanziarie in difficoltà o pagarne i costi di smantellamento. Alle autorità federali viene concessa l'autorità di chiudere e chiedere lo "spezzatino" di grandi istituzioni finanziarie in difficoltà senza il ricorso ad aiuti pubblici per il loro salvataggio. Viene istituito un meccanismo di liquidazione che verrà gestito dalla Fdic (Federal Deposit Insurance Corp.). Il Tesoro anticiperà i fondi necessari per la chiusura di società in fallimento, ma dovrà presentare allo stesso tempo un piano per recuperare i fondi spesi. PREVENZIONE RISCHI SISTEMICI: Il progetto prevede la creazione di un consiglio per la supervisione della stabilità finanziaria (Financial Stability Council) composto da 10 membri. Fra i suoi compiti c'è quello di effettuare raccomandazioni alla Fed per quanto riguarda requisiti più stringenti per capitale e leverage sulle istituzioni globale che possono rappresentare un rischio per il sistema finanziario. In casi estremi il nuovo organismo può utilizzare il potere conferitogli di imporre lo 'spezzatinò di grandi istituzioni finanziarie. DERIVATI: Per la prima volta viene prevista un'ampia regolamentazione dei derivati over-the-counter, con l'obbligo per molti derivati di essere scambiati su piattaforme regolamentate e attraverso clearinghouse. VOLCKER RULE: Dal nome dell'advisor economico della Casa Bianca ed ex presidente della Fed Paul Volcker, la norma punta a limitare le prese di rischio delle banche bandendo il proprietary trading dalle maggiori istituzioni finanziarie, che potranno però effettuare investimenti minimi in hedge fund e private equity. Per fissare le regole che consentiranno l'applicazione della Volcker Rule le autorità avranno 6 mesi di tempo. SPIN-OFF DEI DESK DI SWAP: Le banche dovranno separare, non solo le attività di trading dei derivati più rischiose, ma anche quelle legate all'agricoltura, alle commodity, e ai molti metalli in società affiliate. AGENZIA TUTELA CONSUMATORI: All'interno della Fed verrà creata un'agenzia di tutela dei consumatori, con l'autorità di esaminare e rafforzare le regole che proteggono i consumatori dalle pratiche delle società finanziarie. Ai singoli stati americani viene consentito di imporre norme più stringenti per la tutela dei consumatori. FED: Viene eliminato il ruolo dei banchieri nella scelta dei presidenti delle 12 Fed regionali. MODIFICHE SUPERVISIONE: Viene eliminato l'Office of Thrift Supervisione. La Fed mantiene la supervisione delle banche piccole e viene rafforzata in quella delle grandi istituzioni finanziarie per assicurarsi che il governo sia in grado di comprendere i rischi al sistema finanziario e in generale all'economia. STANDARD DI CAPITALE BANCHE: Vengono fissati standard di capitale nuovi basati sulla taglia e sul rischio. Una volta approvata la riforma, le autorità avrà 18 mesi di tempo per definire i requisiti. AGENZIE DI RATING: Verrà istituito un nuovo organismo per risolvere i conflitti di interresse delle agenzie. Verrà inoltre concessa agli investitori la possibilità di perseguire le agenzie di rating nel caos in cui indagini accertino che la loro condotta sia stata sbagliata. CORPORATE GOVERNANCE: agli azionisti viene dato un voto non vincolante sugli stipendi dei manager e sui paracaduti d'oro. HEDGE FUND: Gli hedge fund e i fondi di private equity dovranno essere registrati presso la Sec e fornire informazioni che consentano ai regolatori di monitorare i rischi sistemici. 15 luglio 2010
2010-07-15 Usa, sì Senato a riforma della finanza Il Senato americano ha approvato oggi con 60 voti a favore e 39 contrari la riforma del sistema finanziario, che ora dovrà essere firmata dal presidente Barack Obama per diventare legge. Il provvedimento di 2.300 pagine impone nuove regole al settore bancario, istituisce una nuova procedura per liquidare aziende in crisi e costituisce un nuovo ufficio per la protezione dei consumatori. È una vittoria per l'amministrazione Obama e per i Democratici, che hanno piegato la dura resistenza delle lobbies bancarie e dei Repubblicani. Il testo, che la Camera aveva già approvato a fine giugno, dovrà essere ratificato nei prossimi giorni da Obama. Il progetto è identificato come la "Legge Dodd-Frank per la riforma di Wall Street e la tutela dei consumatori", in nome dei due principali autori. Ecco i principali punti della riforma: STOP SALVATAGGI: Il progetto afferma che ai consumatori non potrà essere più chiesto di salvare istituzioni finanziarie in difficoltà o pagarne i costi di smantellamento. Alle autorità federali viene concessa l'autorità di chiudere e chiedere lo "spezzatino" di grandi istituzioni finanziarie in difficoltà senza il ricorso ad aiuti pubblici per il loro salvataggio. Viene istituito un meccanismo di liquidazione che verrà gestito dalla Fdic (Federal Deposit Insurance Corp.). Il Tesoro anticiperà i fondi necessari per la chiusura di società in fallimento, ma dovrà presentare allo stesso tempo un piano per recuperare i fondi spesi. PREVENZIONE RISCHI SISTEMICI: Il progetto prevede la creazione di un consiglio per la supervisione della stabilità finanziaria (Financial Stability Council) composto da 10 membri. Fra i suoi compiti c'è quello di effettuare raccomandazioni alla Fed per quanto riguarda requisiti più stringenti per capitale e leverage sulle istituzioni globale che possono rappresentare un rischio per il sistema finanziario. In casi estremi il nuovo organismo può utilizzare il potere conferitogli di imporre lo 'spezzatinò di grandi istituzioni finanziarie. DERIVATI: Per la prima volta viene prevista un'ampia regolamentazione dei derivati over-the-counter, con l'obbligo per molti derivati di essere scambiati su piattaforme regolamentate e attraverso clearinghouse. VOLCKER RULE: Dal nome dell'advisor economico della Casa Bianca ed ex presidente della Fed Paul Volcker, la norma punta a limitare le prese di rischio delle banche bandendo il proprietary trading dalle maggiori istituzioni finanziarie, che potranno però effettuare investimenti minimi in hedge fund e private equity. Per fissare le regole che consentiranno l'applicazione della Volcker Rule le autorità avranno 6 mesi di tempo. SPIN-OFF DEI DESK DI SWAP: Le banche dovranno separare, non solo le attività di trading dei derivati più rischiose, ma anche quelle legate all'agricoltura, alle commodity, e ai molti metalli in società affiliate. AGENZIA TUTELA CONSUMATORI: All'interno della Fed verrà creata un'agenzia di tutela dei consumatori, con l'autorità di esaminare e rafforzare le regole che proteggono i consumatori dalle pratiche delle società finanziarie. Ai singoli stati americani viene consentito di imporre norme più stringenti per la tutela dei consumatori. FED: Viene eliminato il ruolo dei banchieri nella scelta dei presidenti delle 12 Fed regionali. MODIFICHE SUPERVISIONE: Viene eliminato l'Office of Thrift Supervisione. La Fed mantiene la supervisione delle banche piccole e viene rafforzata in quella delle grandi istituzioni finanziarie per assicurarsi che il governo sia in grado di comprendere i rischi al sistema finanziario e in generale all'economia. STANDARD DI CAPITALE BANCHE: Vengono fissati standard di capitale nuovi basati sulla taglia e sul rischio. Una volta approvata la riforma, le autorità avrà 18 mesi di tempo per definire i requisiti. AGENZIE DI RATING: Verrà istituito un nuovo organismo per risolvere i conflitti di interresse delle agenzie. Verrà inoltre concessa agli investitori la possibilità di perseguire le agenzie di rating nel caos in cui indagini accertino che la loro condotta sia stata sbagliata. CORPORATE GOVERNANCE: agli azionisti viene dato un voto non vincolante sugli stipendi dei manager e sui paracaduti d'oro. HEDGE FUND: Gli hedge fund e i fondi di private equity dovranno essere registrati presso la Sec e fornire informazioni che consentano ai regolatori di monitorare i rischi sistemici. 15 luglio 2010
Bersani al Fmi: "Tassa sulle transazioni finanziarie a livello internazionale" Cronologia articolo15 luglio 2010 Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2010 alle ore 16:45. Una tassazione sulle transazioni finanziarie a livello internazionale: é la proposta che il Pd ha portato all'attenzione del Fmi. Il segretario Pier Luigi Bersani, in una conversazione con Radiocor, spiega che l'idea di un intervento sui profitti di banche e soggetti finanziari a livello nazionale rischierebbe di ricadere sui consumatori, mentre una tassa sulle transazioni finanziarie "é un altro discorso". La ricetta per evitare che il rientro degli Stati sovrani dal debito causato dalla crisi finanziaria a partire dal crack della Lehman Brothers "ricada sulle politiche sociali e per l'innovazione" é stata al centro dell'incontro a Washington col vicedirettore generale del Fmi e con il direttore esecutivo per l'Italia, John Lipsky e Arrigo Sadun. La proposta avanzata dal Pd prevede la costituzione di un fondo ad hoc, una sorta di bad company, dove far confluire i debiti direttamente causati dagli interventi anticrisi. "Il Fondo monetario internazionale riconosce che la finanza deve dare un contributo, ma sui meccanismi é cominciata una discussione che non ha ancora portato ad una soluzione", sottolinea Bersani. "Loro propendono per una griglia di possibili interventi affidati alla dimensione nazionale; mentre la nostra proposta é su scala globale; almeno europea, ma anche maggiore. Secondo il Fmi, però, é difficile coinvolgere alcuni Paesi, come quelli emergenti". Il dibattito, rileva ancora Bersani, riguarda anche la natura dei segnali di recupero dell'economia che si registrano in questo periodo e che per il Fmi mostrano "una ripresa seppur lenta" mentre "noi siamo più pessimisti e se si tratta di un rimbalzo" ci sarà la necessità di "intervenire più drasticamente per la riduzione dei debiti e per consentire politiche maggiormente espansive". Bersani, che é accompagnato tra gli altri dal responsabile economia del partito, Stefano Fassina, ha avuto una serie di incontri a Washington in questi giorni e dice che "c'é interesse su cosa sta succedendo in Italia e sulla sua stabilità". Sulle vicende italiane, dalla votazione della manovra al "caso Cosentino", il segretario del Pd esprime la considerazione che "é curioso che in Parlamento da due anni non ci sia stato nessun dibattito sulla situazione dell'economia, mentre l'agenda é invasa quotidianamente da elementi di basso spirito civico e democratico ed episodi di malcostume se non di malaffare. Il capo del Governo dovrebbe liberarsi di questi problemi mandando a casa chi deve andare a casa e parlando dei problemi veri del Paese".
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